Filippo Ganna ha parlato a La Repubblica dell’oro conquistato a Tokyo 2020 su pista e delle proprie ambizioni. Il ciclista verbanese, uno dei favoriti della cronometro ai Mondiali nelle Fiandre, vuole infatti confermarsi a livello iridato e di battere il record dell’ora (al momento del belga Campenaerts, con 55,089 km).
“Correre con l’iride dà quel pizzico di forza e consapevolezza in più, non c’è dubbio – ha dichiarato Filippo Ganna -. Non ho ancora un piano d’attacco, devo capirlo, vederlo, studiare i particolari, le curve, gli strappi, i rettilinei. Nelle crono dipende da te e dipende dagli avversari, dalla giornata che hanno, da una folata di vento, da come dormi.
Vincerà chi sbaglierà meno”.
“Abbiamo studiato molto col team, su materiali, tessuti, elementi della bici, posizione – ha poi raccontato il campione verbanese riguardo l’oro nell’inseguimento a squadre a Tokyo 2020 -. Tutto quello che abbiamo portato in gara era studiato al millimetro, un lavoro lungo anni. Su pista è assai ridotta l’incidenza del caso, che è invece preponderante nelle gare su strada. A me piacciono entrambe le condizioni, e per ora, per la mia carriera, non voglio scegliere un futuro, le due anime continueranno a convivere”.
“In questo momento penso a finire nel migliore dei modi il 2021. Oltre alla crono, avrò anche la cronostaffetta al Mondiale. Nel 2022 vedremo, ci sarà tempo per tabelle e obiettivi. Una cosa è certa: un record dell’ora non si prepara solo con la testa, ma bisogna pedalare e andare forte dal primo all’ultimo dei 3600 secondi. Lo tenterò, quando sarà il momento, al livello del mare”, ha infine detto Ganna sul record dell’ora.