Archiviato il Campionato Mondiale nelle Fiandre è tempo di bilanci. Tre ori ed un bronzo rappresentano sicuramente un bottino di livello per le Nazionali di ciclismo su strada. Spetta a Roberto Amadio, team manager azzurro, stilare un’analisi più approfondita: “Abbiamo chiuso un Mondiale di grandi soddisfazioni, su questo non c’è dubbio.
Mi baso sui risultati, ma anche sulla condotta, ossia su come i nostri atleti hanno saputo interpretare le gare in tutte le categorie, compresi quelle che non hanno vinto le medaglie. E’ emerso uno spirito di squadra importante con risultati che ci regalano grandi soddisfazioni a partire da Elisa Balsamo, fino a Filippo Baroncini e Filippo Ganna”.
Amadio esprime una considerazione proprio sul piemontese: “Tutti danno per scontato che Ganna debba sempre vincere, ma non è così. Pippo ha fornito una prestazione incredibile con avversari importanti. L’ordine d’arrivo è regale con Wout Van Aert e Remco Evenepoel alle spalle. Significa che lui e lo staff hanno lavorato con scrupolo e su tutti i dettagli”. Sempre in tema crono Amadio torna al bronzo della Relay: “Il risultato del sestetto dimostra che come cronomen, soprattutto al maschile, abbiamo un livello molto alto visti i distacchi di gara molto limitati”.
Elisa Balsamo e Filippo Baroncini rappresentano la nuova generazione: “Baroncini ha dimostrato di essere quest’anno un ottimo corridore. Aveva già firmato il passaggio al professionismo con la Trek Segafredo di Luca Guercilena ed era nel mirino delle grandi squadre ben prima di ottenere il titolo iridato. Con questo risultato corona quando costruito dal suo team, dai tecnici e da Marino Amadori. Ho visto un ottimo lavoro, anche in altura a Sestriere, e una programmazione mirata”.
Su Elisa Balsamo: “Si è ripresa della sfortuna delle Olimpiadi, prova in cui è caduta. Andava fortissimo anche a luglio. E’ una ragazza con una continuità di livello molto alta. Le compagne comunque hanno corso tutte per una. Lei era la leader e si sono messe a disposizione, compresa Marta Bastianelli che è veloce. Questo è lo spirito bello delle Nazionali”.
Gli uomini Elite hanno colto un 10° posto: “Abbiamo trovato un corridore superiore a tutti e che ha vinto con merito: Julien Alaphilippe. Noi siamo stati condizionati dalle cadute di Ballerini e Trentin, due elementi che potevano cambiare la gara, ma queste sono le corse che comprendono incidenti forature e cadute. Anche gli uomini hanno dimostrato grande spirito di squadra correndo bene”.
Infine una considerazione al gruppo: “Vorrei fare un elogio a tutto lo staff che ha lavorato con dedizione, come sempre, con lo spirito che ci vuole in una Nazionale”.
Giusto il tempo di rifiatare, poi via verso prossimi appuntamenti in azzurro: la Nazionale MTB è attesa questo weekend a Capoliveri per il Mondiale Marathon, mentre ad ottobre si torna in pista per gli Europei di Grenchen e i Mondiali di Roubaix.
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