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Un episodio preoccupante
Durante la seconda tappa dell’Etoile de Besseges, un evento ciclistico che si svolge nel sud della Francia, si è sfiorata una tragedia. Mentre il gruppo di corridori inseguiva i fuggitivi, un’auto è entrata contromano nel percorso, creando una situazione di pericolo estremo.
Solo l’intervento tempestivo di un poliziotto ha evitato conseguenze disastrose, riuscendo a far retrocedere il veicolo in uno spiazzo libero. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle corse ciclistiche e sull’organizzazione degli eventi.
Le reazioni del mondo del ciclismo
Il general manager della Lidl-Trek, Luca Guercilena, ha espresso la sua incredulità e preoccupazione per quanto accaduto. “Se oggi all’Etoile de Besseges fosse morto qualche corridore, saremmo qui a piangere!” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza degli atleti. Guercilena ha anche messo in evidenza l’assurdità di dover affrontare corse su strade non chiuse al traffico, nonostante le richieste di assicurazioni milionarie da parte delle squadre. La sua denuncia evidenzia una problematica che affligge il ciclismo professionistico: la mancanza di misure di sicurezza adeguate durante le competizioni.
La responsabilità dell’organizzazione
È inaccettabile che un’organizzazione professionistica possa permettere situazioni di rischio così elevate. La sicurezza dei corridori deve essere una priorità assoluta, e ogni incidente, anche se evitato, deve spingere le autorità competenti a rivedere le procedure di sicurezza. La Federazione Ciclistica Internazionale (UCI) è ora chiamata a prendere decisioni importanti per garantire che episodi simili non si ripetano in futuro. La vita dei corridori non può essere messa in pericolo a causa di negligenze organizzative. È fondamentale che vengano implementate misure di sicurezza più rigorose per proteggere gli atleti durante le competizioni.
