Gli sport elettronici sono ormai entrati nella categoria business e sport a tutti gli effetti. Tornei, competizioni mondiali e locali si organizzano in continuazione con la partecipazione di migliaia di addetti e fan, e con un indotto milionario. Se pensate che i tornei siano semplicemente gruppi di persone che giocano in consolle vi sbagliate di grosso.
Giocatori professionisti, squadre con allenatori, sponsor, partner e finanziatori, hanno creato un mondo a parte fatto di premi da capogiro e clima da forte competizione intorno agli eventi. Dal 2010 ci sono vere e proprie leghe di esports con regole, infrastrutture e titoli.
Alcuni dei titoli più quotati sono sicuramente League of legends, Counter-Strike:Global Offensive, Rocket League, Heartstone. Per certo le battaglie on line multi-giocatore sono molto gettonate per la loro spettacolarità e la gestione del playrole in piattaforma, realizzando numeri altissimi di fan e giocatori. Dota 2 è uno dei titoli di grande successo ma al momento League of legends rimane imbattuto come numero medio di giocatori (120 milioni al mese) e con circa 100 milioni di utenti collegati per le dirette.
Numeri da fare concorrenza e a volte invidia anche alla messa in onda degli sport tradizionali. Al secondo posto in termini di genere ci sono gli esports da realizzare in prima persona, o FPS. In questo senso Counter-Strike:Global Offensive è una certezza dal lancio del 2012, con numeri sempre in crescita in termini di giocatori e di fruibilità del titolo.
Naturalmente le case di videogame tendono a sfornare titoli per accaparrarsi una fetta del mercato degli esports, per cui anche la nota Blizzard partecipa alla gara dei numeri con la creazione di squadre in franchising per la Overwatch league. La novità strategica è la base delle squadre che, questa volta, ha sede in città specifiche, il che fidelizza la fanbase e crea molto hype. Sempre della stessa casa (Blizzard) è l’esports game Heartstone che prevede il gioco di carte in turni e che sta acquisendo un grande valore di pubblico e utenti.
I giochi di carattere sportivo sono quelli naturalmente affini a quelli tradizionali. Calcio, basket, baseball e motori sono solo alcuni degli esempi. Giochi ormai notissimi hanno legato il brand agli esports facendone un business parallelo al gioco offline. Fifa per il calcio oppure NBA per il basket hanno sviluppato modalità di carriera e gestione di personaggi e squadre intorno a questa modalità di gioco. Ci sono anche sport di fantasia tra gli esports cha vanno fortissimo come Rocket League che ormai è entrato di prepotenza nel settore con milioni di ore di gioco e utenti.
Non mancano titoli di esport che prevedono il combattimento ma essendo molto basici come impostazione del gameplay non hanno ancora sviluppato una rete di leghe così solida.
Gli ultimi arrivati nella categoria esports che però si sono già conquistati pubblico, sponsor e mercato sono le battle royales: Fortnite, Player Unknown’s battleground e Aplex legends sono i titoli principali.
Queste battaglie sono appetibili per i partecipanti agli esports perché sono all’ultimo duello e hanno un numero di utenti coinvolti notevole per cui sono stimolanti e lunghe. Vince chi resta in piedi! Sono eventi spettacolari da seguire soprattutto live ma di sicuro cresceranno anche nella fruizione in streaming.
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