É oramai più di un anno che Activision Blizzard è al centro di numerose critiche dovute ad una serie di cause legali riguardanti il proprio staff. Le più gravi sono state sicuramente quelle relative alle molestie sul lavoro, ed ora sembrano esserci nuovamente problemi.
La prima accusa
In un articolo di Bloomberg Law, una dipendente dell’azienda, che viene indicatacon un nome di fantasia ossia “Jane Doe“, afferma di aver subito continue molestie nel corso degli ultimi 5 anni. A partire dal 2017, secondo la ragazza, i dipendenti più “anziani” la costrinsero ad ubriacarsi come benvenuto, mettendola così in grande imbarazzo e “costringendola” a rivelare imbarazzanti segreti riguardo la propria vita privata.
Gli anni successivi
Jane avrebbe coinvolto nella causa Mark Skorupa, attuale dipendente di Microsoft. Mark lavorava proprio al fianco di Jane, avanzando più di una volta, a detta di Jane, commenti sessuali nei suoi confronti e molestie fisiche. In questa causa, un ulteriore elemento molto grave è stato rappresentato dal fatto che i ripetuti reclami da parte di Jane, non sono mai stati presi in considerazione. I supervisori si limitavano ad affermare che volevano solo amicizia. Prima dell’inizio della causa, inoltre Jane fu spostata in un altro reparto con una forte diminuzione di paga senza mai aver avuto spiegazioni in merito.
I nuovi problemi
Il 4 marzo 2022 sono tornati i problemi. L’ultima accusa affermerebbe che una ex sviluppatrice di Activision avrebbe posto fine alla propria vita in seguito a diverse molestie subite sul proprio posto di lavoro, la causa è ancora in corso. Ora ci risiamo, un nuovo dipendente si scaglia contro l’azienda. Senza dubbio il danno di immagine degli ultimi mesi è irrecuperabile.
Rimaniamo in attesa di aggiornamenti, con la speranza che la giustizia vinca contro questo orribile avvenimento.