Il 30 maggio i funzionari francesi si sono riuniti per continuare la loro battaglia secolare con il fine di preservare la purezza della lingua, rivedendo l’uso del gergo dei videogiochi inglese.
La Francia da sempre tiene a preservare la purezza della propria lingua.
Mentre noi italiani non abbiamo problemi nell’utilizzare inglesismi proveniente da mondo videoludico, i funzionari politici francesi hanno intrapreso nel tempo una vera e propria battaglia contro di essi. Difatti si è giunto alla decisione di trovare delle parole native francesi che le possano sostituire. Una volta trovati dei termini sostitutivi è stato negato ai dipendenti del governo francese di utilizzare i termini videoludici inglesi.
La lista di espressioni alternative sono state pubblicate sul Journal Officiel francese, la gazzetta governativa della Repubblica francese. Divenendo così termini ufficiali che devono essere utilizzati dai dipendenti del governo nel rispetto della lingua.
Ovviamente molti termini sono stati semplici da sostituire, ad esempio “pro-gamer” diventa “joueur professionnel” ma altri sembrano più complicati, tipo “streamer” che si trasforma in “joueur-animateur en direct”.
Il ministero della Cultura è stato tra i primi a comunicare che il settore dei videogiochi fosse pieno di anglicismi che potessero divenire col tempo “barriera alla comprensione”.
, L’organismo di controllo della lingua secolare ossia l’Académie Française, a febbraio avvertì un “degrado della lingua francese che, però, non deve essere visto come inevitabile”.
La globalizzazione ci ha portato ad utilizzare nel tempo termini dal gergo vidoeludico inglese, il che non deve essere visto per forza come qualcosa di negativo. L’utilizzo di questi termini permette a ragazzi di tutto il mondo di scambiarsi informazioni e/o conoscersi.
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