Qual è lo yoga più adatto a ciascun tipo di atleta?

A seconda dei diversi sport praticati, siano essi la corsa, il ciclismo, il mountain biking o il basket, ciascun atleta deve allenare una differente caratteristica. Forza, resistenza, concentrazione, postura, flessibilità: a ogni abilità corrisponde un tipo di yoga diverso.

Hatha Yoga

Le sessioni di Hatha si concentrano sull’unione e l’equilibrio tra corpo fisico, mente e spirito attraverso asana, pranayama, mudra, bandha e meditazione. Tra i molteplici vantaggi, spicca sicuramente l’aumento della capacità polmonare. Insistendo su una respirazione profonda e completa, l’atleta impara a respirare utilizzando il diaframma e i muscoli intercostali, il che aiuta a migliorare le prestazioni.

Iyengar Yoga

Durante le competizioni sportive, la concentrazione è un elemento fondamentale: spesso e volentieri fallimenti sono derivati da un livello di bassa concentrazione. Lo Iyengar Yoga è caratterizzato da uno studio approfondito della struttura della postura. Attraverso l’uso di blocchi, coperte, sedie, cuscini, nastri, l’atleta lavora per ottenere un perfetto allineamento di colonna vertebrale, spalle, fianchi e piedi . Sono sessioni molto terapeutiche (vengono eliminate le abitudini posturali sbagliate), in cui è possibile aumentare notevolmente la consapevolezza del corpo e intensificare la concentrazione su una parte del corpo, portando l’energia mentale a un focus specifico.

Vinyasa Yoga

Detto anche yoga-flow, è uno yoga dinamico, la cui chiave è la respirazione. Vengono praticate sequenze in cui la respirazione e il movimento sono coordinati tra le asana, migliorando il lavoro di equilibrio, così necessario in sport come lo sci, il surf o il ciclismo. Sono sessioni fluide e intense che generano calore e disintossicano in profondità il corpo, migliorano la forza e la flessibilità, per questo sono consigliate a chi cerca uno yoga più impegnativo dal punto di vista fisico.

Yin Yoga

Questa modalità funziona a livello di ossa, articolazioni e legamenti, ma anche a quello del tessuto connettivo che circonda gli organi e i muscoli del corpo. Attraverso asana mantenute per un tempo compreso tra 5 e 20 minuti, è possibile aumentare notevolmente la flessibilità e l’elasticità del praticante, impedendo che un movimento inaspettato o brusco provochi tendiniti o lacrime tipiche degli atleti. Ideale per dopo gli allenamenti.

Kundalini Yoga

Il prana, l’energia vitale, è responsabile della vita. Secondo i testi, questa energia è latente alla base della colonna vertebrale, e l’obiettivo di questo tipo di yoga è svegliarla e fluire attraverso i canali energetici del corpo attraverso asana, respirare e il mantra. Di conseguenza, l’atleta sopporterà meglio le gare e gli allenamenti, l’energia lo porterà più lontano e non è solo un’energia fisica ma anche mentale ed emotiva.

Jivamukti Yoga

Metodo creato nel 1984 da Sharon Gannon e David Life. Jivamukti integra la pratica fisica delle asana attraverso sequenze simili a Vinyasa, con insegnamenti spirituali supportati da testi classici, meditazione, canto di mantra ed esercizi di respirazione. La pratica costante porta a profondi cambiamenti di vita basati su valori più consapevoli e positivi, sviluppa la fiducia in se stessi, aiuta a superare lo stress e le paure che le competizioni sportive possono causare.

Rocket Yoga

Ramo dell’Ashtanga, creato negli anni ’80 da Larry Schultz. Si caratterizza per essere uno stile dinamico e veloce che collega diverse posture, molte delle quali di equilibrio e forza in verticale, che rappresentano una sfida anche per gli atleti più esperti, che osservano l’andamento dei loro muscoli. Le serie, che hanno numerose varianti e adattamenti, riescono a risvegliare il sistema nervoso, l’energia e la vitalità.

Acroyoga

Insieme a un partner, il professionista lavora per creare una postura, una forma di comunicazione e un equilibrio congiunto. Sono sessioni divertenti in cui la cosa più importante è la comunicazione, l’espressione e l’ascolto, la fiducia in se stessi e nell’altro. Acroyoga aiuta a superare i limiti, a lavorare con le insicurezze e a fidarsi degli altri. Ideale per chi pratica sport di squadra .

Yoga Nidra

È una tecnica di Raja Yoga che può essere tradotta come “sonno psichico”, uno stato di profondo rilassamento fisico, emotivo e mentale che pone la coscienza in uno stato tra veglia e sonno. Si pratica sdraiato e in un atteggiamento totalmente rilassato, il praticante, seguendo le istruzioni dell’insegnante, raggiungendo livelli profondi del subconscio e dell’inconscio. L’atleta può dissolvere i blocchi mentali, liberare la mente e quindi concentrarsi meglio sui propri obiettivi .

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