In molte palestre si organizzano e si tengono delle lezioni di addominali da 30 o più minuti e sono sempre piene di persone. C’è infatti chi trova il tempo e non ha bisogno di ricorrere agli esercizi da casa. Quasi tutti i presenti sognano di uscire dalle suddette con degli addominali perfetti, magari dopo aver eseguito pochi esercizi.
Invece, la maggior parte delle lezioni trattano quei muscoli disordinatamente e senza criterio, da qui la diffidenza della comunità medica o dei ricercatori di attività fisica per quanto riguarda i centri di fitness.
Innanzitutto, fare una specifica classe di crunch è già un errore: gli addominali non devono essere isolati e sforzati con innumerevoli ripetizioni. In particolare, i muscoli centrali, quelli del core per intenderci, non dovrebbero essere allenati, ma piuttosto coinvolti con esercizi sinergizzanti. In tal senso, una sequenza di esercizi generali in cui il core è protagonista, è sicuramente molto più allenante e benefica di una serie di addominali fine a se stessa.
Eppure, prima ancora di questa imprecisione, ce ne sono altre due ben più importanti che riguardano la forma e l’ordine degli esercizi proposti nelle lezioni. Solitamente infatti, i primi venti minuti di esercizi si basano su un repertorio di sollevamenti dell’anca e della schiena, ripetuti fino a quando ciascuno si torce alla bell’e meglio per flettere la colonna vertebrale. Si procede poi spesso e volentieri con degli esercizi funzionali che, dopo l’inutile sforzo fisico di cui sopra, hanno il risultato di portare i fianchi in antiversione e di far sviluppare una lordosi.
Un buon punto di partenza per sviluppare degli addominali scolpiti è mettersi in posizione plank, in quanto permette a gambe e braccia di offrire un ottimo supporto per l’addome, che così stabilizza il tronco centrale. Dunque, iniziare con degli esercizi funzionali (plank, per l’appunto) e finire con degli esercizi analitici mirati, da sdraiati sul pavimento, è il miglior metodo per allenare correttamente il core.
Il concetto è questo: non ha senso bruciare un muscolo stabilizzatore (il core) per poi proporre degli esercizi funzionali che hanno bisogno della prestanza dello stabilizzatore. La parete addominale non è lì per essere messa in mostra con un six-pack, ma per aiutare a stabilizzare l’intero corpo, permettendo un movimento fluido ed elastico di tutti gli altri muscoli a compiere correttamente il loro dovere.
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