L’ex pilota della Ferrari Fernando Alonso in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato anche della scuderia di Maranello e del suo lungo digiuno: “Si muove in una dimensione diversa da ogni altra squadra. C’è la Gestione Sportiva, l’azienda, la politica, una quantità di persone coinvolte nelle decisioni.
Altri team restano in F1 per 10 o 15 anni e poi se ne vanno. La Ferrari non può permetterselo. Non abbiamo vinto, certo, ma abbiamo sfiorato il Mondiale due volte lottando sino all’ultima gara, lo dico perchè dei secondi posti non si ricorda nessuno. Nel 2017 e nel 2018 è accaduto lo stesso con Vettel. La verità è che negli ultimi sette anni ha vinto una squadra sola”.
L’addio di Vettel e l’arrivo di Sainz: “Un campione del mondo in casa avrebbe aumentato la pressione. E poi, dopo 5 anni, si è capito che Seb non poteva essere il salvatore della patria, che Leclerc dispone di maggiore potenziale. Sainz deve essere sembrato il pilota giusto per accompagnare Charles”.
Sulla forza assoluta della Mercedes: “Il caso Russell è eclatante per spiegare questa F1. In cinque giorni, non cento, è passato da ultimo a primo. Il tutto senza un tocco divino, senza fare meditazione in Tibet o roba del genere. É bastato salire su una Mercedes. Valutare i piloti è complicato. Certo, se pensiamo a chi vedono più spesso nei retrovisori Hamilton o Bottas, troviamo Verstappen. Leclerc è un talento eccezionale ma per misurarlo davvero serve qualche anno”.
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