Chi era Marco Simoncelli: dagli esordi alla tragedia di Sepang

In quello che sarebbe stato il giorno del suo 34esimo compleanno, raccontiamo chi era Marco Simoncelli, il pilota romagnolo morto sul circuito della Malesia nel 2011.

Chi era Marco Simoncelli

Marco Simoncelli nasce a Cattolica, sulla riviera romagnola, il 20 gennaio del 1987 e cresce a Coriano, un’altra cittadina nel riminese.

Seguendo la grande passione del padre, Paolo, Marco comincia la sua carriera da motociclista all’età di 7 anni, sulle minimoto. La stoffa del vincitore si intravede subito, tanto che nel 1999 – quando aveva 12 anni – vince il titolo di campione italiano. L’anno successivo gareggiò per il titolo europeo conquistando la seconda posizione.

L’esordio in 125

Nel 2002, in seguito alla vittoria del campionato europeo, Marco debutta finalmente nel motomondiale classe 125, sostituendo il partente Jaroslav Huleš. Dal campionato 2003 a quello 2005 rimane in pianta stabile un pilota della Aprilia. Il 2003 è un anno complicato per Marco, che termina la stagione al 21° posto in classifica registrando 33 punti. Nel 2004 Marco si consacra re della pioggia, conquistando la vittoria sul difficile circuito bagnato di Jerez e confermandosi specialista sull’acqua con la pole position sul tracciato di Brno. Purtroppo, il 2004, è stato un anno accompagnato da emozioni altalenanti per il Sic, che ha dovuto alternare i festeggiamenti per un buon piazzamento alla rabbia per le frequenti cadute o imprevisti. Alla fine dell’anno, il pilota romagnolo ha conquistato 77 punti non riuscendo ad andare oltre l’undicesima piazza in classifica.

L’Aprilia conferma Marco anche per l’annata 2005, che si rivelerà essere l’anno migliore per il pilota romagnolo nel campionato 125. Simoncelli, infatti, vince di nuovo a Jerez e conquista un posto sul podio in altri sei gran premi. Nonostante i buoni piazzamenti, alcuni scivoloni gli sono costati la lotta per i vertici della classifica. Il Sic, infatti, chiude la stagione al 5° posto, totalizzando 177 punti.

Il passaggio in 250

Gli anni, seppur non brillanti, in 125 gli sono valsi una chiamata dal campionato cadetto. Nel 2006, infatti, Simoncelli passa in quella che oggi è chiamata Moto2 (250), salendo in sella alla Gilera. Il primo anno nel nuovo campionato è leggermente al di sotto delle aspettative, infatti Marco non va oltre i 92 punti e il decimo posto in classifica. Anno fotocopia nel 2007, che differisce dl precedente solo alla voce “punti”, 97 per il Sic.

Il titolo

Il 2008 comincia nel peggiore dei modi per Marco Simoncelli, che registra un doppio zero nelle prime due uscite stagionali. Come si dice in genere, quando tocchi il fondo non puoi fare altro che risalire, e Marco è risalito. Eccome se è risalito. Conquista la pole position in Portogallo (arrivando poi secondo) e al Mugello, dove ottiene la sua prima vittoria stagionale. Da qui, una sfilza di quattro podi consecutivi, conclusasi con la vittoria al Sachsenring di Germania. Conquista altre due vittorie, al Motegi e a Philip Island, prima di laurearsi campione 250 grazie al terzo posto ottenuto a Sepang. Vince inoltre anche l’ultima gara a Valencia, inutile ai fini della classifica, che gli permette di raggiungere i 281 punti totali.

Nonostante il titolo iridato, Marco decide di rimanere nel campionato cadetto per un altro anno. Dopo un avvio incerto a causa di un infortunio rimediato prima dell’inizio del campionato, il Sic fatica ad ingranare la marcia giusta. Riesce a rilanciare le sue ambizioni di back-to-back dopo le vittorie in Francia e in Germania, intervallate da un secondo posto al Mugello. In seguito alle vittorie di Brno e Indianapolis, il pilota romagnolo cominciava a fare capolino alle spalle del leader della classifica Hiroshi Aoyama.

Marco, a causa di alcune gare altalenanti che lo hanno avvicinato e allontanato dal vertice della classifica, arriva all’appuntamento finale a Valencia a 21 lunghezze di distacco dal pilota nipponico. SuperSic, dopo aver condotto egregiamente buona parte della gara, “va in ghiaia” regalando di fatto il titolo a Hiroshi Aoyama e, complice la vittoria di Hector Barberà, il pilota di Coriano termina il 2009 al terzo posto nella classifica del motomondiale.

Il salto in MotoGP

Nel 2010 riceve la chiamata nella classe regina da parte della San Carlo Honda Gresini, il team capitanato da Fausto Gresini. Marco Simoncelli fa registrare il suo miglior risultato conquistando il quarto posto in Portogallo, ma non riesce ad affermarsi tra i primi in classifica. Termina la stagione con 125 punti all’ottavo posto, davanti al compagno di squadra Marco Melandri (10°) e ai rivali dell’anno precedente in cadetteria Aoyama (15°) e Barberà (12°).

Inizia il 2011 sempre a bordo della Honda Gresini, ma questa volta il compagno di squadra è proprio Hiroshi Aoyama. Ottiene due pole position ma termine tutte le gare tra la quinta e la sesta posizione. Il 16 ottobre conquista il suo miglior piazzamento in MotoGP, conquistando un secondo posto al gran premio d’Australia.

La tragedia di Sepang

Il 23 ottobre 2011, durante il secondo giro del gran premio di Sepang, in Malesia, Marco perde il controllo della sua Honda. Il Sic, per cercare di rimanere in sella alla moto, sterza verso destra scivolando sulla pista verso il centro del tracciato e venendo investito da Colin Edwards e Valentino Rossi, che erano appena dietro di lui. Nonostante i tentativi per evitarlo, l’impatto fu talmente violento da sfilargli il casco. Trasportato d’urgenza in ospedale, il Sic muore per traumi alla testa, al collo e al torace, tra le braccia del papà Paolo.

I funerali di Marco Simoncelli si sono tenuti il 27 ottobre 2011 a Coriano, nel suo paese, e il suo corpo è stato cremato (per volere di Marco). Tutto il mondo dello sport ha pianto e commemorato a proprio modo la morte di SuperSic, apponendo il 58, suo numero di gara, sui caschi o sulle livree o praticando un minuto di silenzio prima degli incontri sportivi.

Riconoscimenti

Nel 2012, su richiesta dei molti tifosi ed appassionati, il circuito di Misano ha cambiato nome in Misano World Circuit Marco Simoncelli. Inoltre, nel 2014, il Sic è entrato a far parte della Hall of Fame del motociclismo e, nel 2016, è stato ritirato il suo numero di gara: il 58.

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