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Nel mondo dello sport, che spazia dal calcio fino ai motori, sono passati tantissimi grandi atleti e campioni. Michael Schumacher è certamente uno di quelli che fa parte della seconda categoria. Pluricampione, considerato uno dei migliori piloti di sempre, l’ex guida della Ferrari è stato uno dei velocisti più amati che la Formula Uno ricordi.
Insieme al grande Lewis Hamilton è uno dei più vincenti di sempre, con 7 titoli mondiali in bacheca di cui due vinti con la Benetton nel 1994 e nel 1995, mentre i restanti cinque sono tutti marchiati Ferrari (2000, 2001, 2002, 2003 e 2004).
Parliamo infatti di uno dei piloti più amati della scuderia di Maranello. Oltre 7 anni fa Schumacher ha subito un incidente che ha cambiato la sua vita, visto che un incidente in quel di Mèribel su pista da sci lo fece entrare in coma, condizioni vissute per alcuni mesi. Da 29 dicembre del 2013 si sa molto poco della vita del tanto amato pilota della Ferrari.
Michael Schumacher, il documentario su Netflix
Dal 15 settembre è disponibile su Netflix un progetto veramente molto interessante, che va a ripercorrere proprio la vita di Michael Schumacher, tra i piloti più amati di tutti i tempi. Si tratta di un documentario che narra tutta la vita dello storico pilota della Ferrari, tra i più vincenti di sempre. Nonostante siano passate solo pochi giorni dall’uscita del documentario sulla nota piattaforma streaming i tanti interessati non hanno certamente perso tempo e hanno subito guardato lo speciale dedicato a Michael Schumacher. In questo evento ovviamente oltre alle tante vittorie, ai sacrifici e a tutto quello che ha permesso alla guida tedesca di diventare un campione vengono raccontati tanti retroscena, curiosità sulla vita di Schumi. Un uomo che non aveva paura, che non dimenticava mai di mettere in mostra il proprio coraggio, una grande icona e un idolo per milioni di appassionati e di piccoli fan.
Naturalmente Michael mi manca ogni giorno. Ma non sono solo io a sentire la sua mancanza. I bambini, la famiglia, suo padre, tutti quelli che lo circondano. Voglio dire, a tutti manca Michael, ma Michael è ancora qui. Diverso, ma è qui, e questo ci dà forza.
Sono le dichiarazioni della moglie di Schumi, Corinna, che ha esternato la sua nostalgia del marito.
Gli inizi del pilota
Nel documentario dedicato a Schumacher spuntano anche ricordi di infanzia. A 4 anni papà Rolf lo mise alla guida di un go-kart. Il piccolo Michael si trovava perfettamente a suo agio e nel 1983 infatti vince il campionato del mondo: a 14 anni guidava con una naturalezza fuori dal comune, che spicca e si vede. Briatore lo scelse alle Benetton: «Quel ragazzo irradiava sicurezza», narra nel documentario. Nel 1992 Schumacher diventa il pilota più giovane a trionfare il campionato del Belgio, mettendo così pressione su Senna.
Nel 1994, Schumacher vince contro Ferrari, Williams e McLaren, ma il suo obiettivo era quello di battere Senna. A Imola, però, Senna fa un brutto incidente e muore. Questo evento segna Michael che inizia a pensare alla morte: “Dopo quell’incidente ho iniziato a pensare alla morte”.
L’arrivo in Ferrari
Nel 1996 Michael arriva in Ferrari dove il suo obiettivo era riportare il titolo a Maranello che mancava dal 1979. Ci riesce dopo 5 stagioni, nel 2000 dopo tante sfide con il rivale di sempre Hakkinen. Dal 2000 al 2004 la Ferrari vince 5 titoli mondiali grazie a Schumacher.
La famiglia
Nel documentario, oltre a ripercorrere la sua carriera, ci sono anche momenti con la famiglia e interviste ai figli. Foto, video del matrimonio, Michael che canta My Way, va sui go kart con i figli e si lancia dal paracadute con la moglie. Il figlio Mick, attivo in Formula 1 con la Haas, ha dichiarato
Papà era il mio eroe. Volevo essere come lui. Dopo l’incidente del 2013 non ci sono più quei momenti, è ingiusto. Abbiamo una passione in comune, l’automobilismo, e vorrei parlarne con lui. Sarebbe bello. Sacrificherei tutto pur di averlo al mio fianco.
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