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Il Campionato del Mondo Rally (WRC) ha annunciato un significativo cambiamento per il 2025, abbandonando definitivamente l’ibrido e tornando a utilizzare esclusivamente motori termici. Questa decisione, presa dalla FIA, segna un passo indietro rispetto alla direzione di elettrificazione che era stata intrapresa negli ultimi anni.
La scelta di tornare ai motori tradizionali è stata motivata dalla necessità di contenere i costi e di garantire un futuro più sostenibile per il campionato.
Le vetture Rally1, che saranno protagoniste della stagione 2025, non subiranno modifiche a livello telaistico, meccanico o aerodinamico. L’unico cambiamento significativo sarà la rimozione del sistema ibrido, sviluppato da Compact Dynamics e Kreisel Electric, che ha dimostrato di non essere più in linea con le esigenze del campionato. Questo sistema, che pesava 84 kg e forniva fino a 180 Nm di coppia, sarà sostituito da motori termici alimentati da carburanti al 100% sostenibili. La FIA ha anche previsto un adeguamento del peso minimo delle vetture, che passerà da 12 kg, per mantenere un equilibrio tra potenza e prestazioni.
La decisione di abbandonare l’ibrido ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo del motorsport. Xavier Mestelan-Pinon, direttore tecnico della FIA, ha sottolineato che il cambiamento è stato il risultato di intense discussioni con i principali investitori e che ora il WRC può proseguire con maggiore fiducia. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo a come questa decisione influenzerà il futuro del campionato, in particolare in relazione alla possibile introduzione di un sistema di Balance of Performance (BoP) che potrebbe alterare la natura delle competizioni.
Nonostante il ritorno ai motori termici, non si esclude che i regolamenti del WRC 2027 possano prevedere la compresenza di vetture ibride e termiche. Tuttavia, questa possibilità è legata all’introduzione di un BoP, che potrebbe stravolgere le dinamiche delle gare. La questione dell’elettrificazione rimane centrale, soprattutto per marchi storici come Lancia, che hanno espresso la necessità di un approccio più sostenibile per il loro ritorno nel campionato. La FIA dovrà quindi bilanciare le esigenze di innovazione con quelle della tradizione, per garantire un futuro prospero al WRC.
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