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Il nuovo sistema a rotazione
La Formula Uno si prepara a una rivoluzione nel suo calendario, introducendo un sistema di rotazione per i circuiti europei a partire dal 2026. Questa novità, fortemente voluta dall’amministratore delegato Stefano Domenicali, mira a mantenere il numero di gare annuali sotto il limite di 24, garantendo al contempo la presenza di circuiti storici come Spa.
La rotazione, sebbene non sia un concetto del tutto nuovo per la F.1, rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui i Gran Premi vengono organizzati e programmati.
Le sfide economiche dei circuiti europei
Negli ultimi anni, la Formula Uno ha visto un incremento esponenziale degli accordi con i promotori di Gran Premi extraeuropei, con paesi come il Qatar che investono oltre 50 milioni di dollari all’anno per assicurarsi un posto nel calendario fino al 2030.
Questo ha messo in difficoltà circuiti storici come Spa, che si trovano a dover competere con le crescenti richieste economiche del Formula One Group. La rotazione potrebbe quindi rappresentare una soluzione per quei circuiti che faticano a soddisfare tali richieste, permettendo loro di mantenere una presenza nel campionato senza dover affrontare costi insostenibili.
Implicazioni per il futuro della Formula Uno
Il sistema di rotazione non solo offre un’opportunità per circuiti come Imola e Barcellona, ma potrebbe anche garantire a paesi come la Germania di riavere un Gran Premio, nonostante la presenza di costruttori locali come Mercedes e Audi. Con l’aumento della popolarità della Formula Uno, i promoter europei si trovano di fronte a una scelta difficile: aumentare il proprio apporto economico o accettare il compromesso della rotazione. Questo nuovo approccio potrebbe, quindi, rappresentare un equilibrio tra le esigenze economiche della F.1 e la tradizione dei circuiti storici, assicurando un futuro sostenibile per il campionato.
