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Uno dei più grandi e controversi tennisti di tutti i tempi nasce il 29 aprile 1970 a Las Vegas, oggi vi raccontiamo la storia di Andre Agassi. L’ex tennista – che ha da poco spento cinquanta candeline – è stato per molti ragazzi un campione di riferimento.
La storia di Andre Agassi
Agassi nasce da madre americana e padre iraniano di origini armene, l’ex pugile olimpionico Emanoul Aghasi (poi Mike Agassi, dopo aver ottenuto la cittadinanza americana). Questi, da grande appassionato di tennis, tentò di trasformare in un tennista professionista ognuno dei suoi quattro figli.
Ma l’impresa gli riuscì solamente con l’Agassi che tutti conosciamo, il più piccolo dei quattro. “Se colpisci 2.500 palle al giorno, ne colpirai 17.500 alla settimana e quasi un milione in un anno. Un bambino che colpisce un milione di palle all’anno sarà imbattibile.” queste le parole che Mike Agassi rivolse al figlio Andre.
L’accademia e il controverso rapporto con il padre
Andre Agassi sì abituò presto alla solitudine al deserto di Las Vegas. E, sicuramente, il controverso rapporto con il padre non lo aiutò a “scrollarsi di dosso” quello che cominciava ad essere un fardello importante. Di conseguenza, l’ex tennista non ha un ricordo pienamente positivo dei suoi primi passi nel mondo del tennis. All’età di tredici anni, Mike Agassi sostiene che gli allenamenti in famiglia non fossero più sufficienti a migliorare la preparazione tecnica di Andre. Il giovane Agassi, infatti, lascia Las Vegas per trasferirsi in Florida, nell’accademia del più famoso istruttore di tennis al mondo Nick Bollettieri. Proprio Bollettieri insistette e offrì gratuitamente ad Andre Agassi la permanenza presso l’accademia, nonostante il costo elevato.
Tuttavia, come già accennato, Agassi non affrontò gli anni trascorsi nella scuola di tennis con il sorriso sulle labbra, anzi. Come spiegato da lui stesso, quel periodo della sua vita lontano dalle mura amiche e sovrastato dallo spettro del tennis, fu la causa delle sue prime sofferenze. “Nick Bollettieri fu la ragione per cui la mia vita fu infelice per tanti anni”, dichiarò Agassi. Se a ciò si va ad aggiungere che la scelta di frequentare l’accademia non fu presa da lui, ecco spiegati i motivi che portarono l’ex tennista a crescere con uno spirito a dir poco ribelle. Andre Agassi era solito provocare il padre e il maestro Bollettieri infrangendo qualsiasi tipo di regola gli venisse imposta. Infatti, Andre indossava jeans strappati o sgualciti e colorava spesso le sue unghie con smalti dalle colorazioni accese. In seguito ad un tentativo di fuga e ad un periodo di punizione, nel 1986, Andre decide di lasciare l’accademia e di iniziare a partecipare ai tornei ATP.
I primi passi
Nel 1986, all’età di sedici anni, Andre Agassi partecipò al suo primo torneo professionistico La Quinta in California. Agassi vinse il primo incontro contro John Austin, ma perse il secondo contro Mats Wilander. E ciò lo portò ad occupare la 91esima posizione nella classifica mondiale. Nel 1987 vinse il suo primo torneo in Brasile e arrivò in finale nell’ATP di Seul, chiudendo l’anno al 25esimo posto nel mondo.
Nel 1988 vinse sei tornei e riuscì a raggiungere le semifinali dell’Open di Francia e dell’US Open, entrando per la prima volta nella top 10 della classifica ATP. Inoltre, presentandosi sempre con divise dai colori particolari e complice un comportamento stravagante e una folta chioma bionda, consolida a livello internazionale la nomea di ribelle. L’anno successivo vinse solo il torneo di Orlando e raggiunse nuovamente le semifinali dell’US Open.
I successi
Dopo aver raggiunto per due anni di fila (nel ’90 e nel ’91) la finale del Roland Garros, è nel 1992 che ha luogo la vittoria che segna indelebilmente l’inizio del picco della storia di Andre Agassi. Quell’anno, infatti, conquista la vittoria del torneo di Wimbledon, uno dei tornei più prestigiosi ma, al contempo, odiati da Agassi a causa del suo ferreo regolamento di gioco e comportamentale.
La vittoria sull’erba londinese insegna ad Agassi a credere nei suoi mezzi e lo motiva a raggiungere nuovi importanti traguardi. Nel 1995, l’anno migliore della sua carriera, Agassi vince sette titoli e partecipa per la prima volta all’Australian Open. Qui, Andre si presenta per la prima volta con la testa rasata, scioccando chi – fino ad allora – lo ricordava con la tipica criniera bionda. Il campione rivelò poi che quella folta chioma altro non era che una parrucca.
Grazie alle sette vittorie, alla fine dell’anno Andre Agassi è il tennista numero uno al mondo davanti allo storico rivale Pete Sampras.
Il crollo e la risalita
Le aspettative di un Agassi in piena forma e pronto a fare scintille furono però deluse negli anni successivi. Il triennio dal ’96 al ’98 rappresenta il punto più basso della sua carriera. L’infortunio al polso avuto nel 1993 torna a farsi sentire e, nel frattempo, Agassi si ritrova a dover risolvere dei conflitti interni alla sua vita privata. Il matrimonio con l’attrice Brooke Shields è infatti ridotto all’osso e il tennista deve uscire dal tunnel dell’alcool e della droga. La sua posizione nella classifica mondiale scende oltre il 140esimo posto e si comincia ormai a vociferare che la storia di Andre Agassi sia finita.
Nel 1999 Agassi torna ai vertici del tennis mondiale grazie alla vittoria del Roland Garros. Con questa vittoria diventa il quinto giocatore della storia a vincere almeno uno di ciascuno dei tornei dello Slam. Inoltre, tuttora Agassi è il primo ed unico atleta ad aver vinto almeno una volta tutti i 4 tornei del grande slam. A luglio dello stesso anno riconquista la prima posizione in classifica. L’anno successivo vince il suo secondo Australian Open ma cede lo scettro del Roland Garros e la prima posizione nel mondo.
Per molti, il nuovo Agassi è frutto di una maturazione avvenuta dentro e fuori dal campo anche grazie all’aiuto della frequentazione con Steffi Graf. L’ex tennista tedesca, ora moglie di Agassi e madre dei loro due bambini, è stata un’ancora di salvataggio per il controverso e ribelle Andre.
Gli anni prima del ritiro
Nel decennio tra il 1993 e il 2003 Agassi mette in bacheca otto tornei del Grande Slam e porta a 18 (superando Sampras) il record di Master Series vinti.
Nel 2004 Agassi taglia il traguardo delle 800 vittorie. Il 2005 rappresenta l’anno del “passaggio del testimone” a Roger Federer e Rafael Nadal. Lo svizzero sconfigge Agassi all’Australian Open e all’US Open, mentre il tennista spagnolo lo batte in finale al Canada Masters. Andre Agassi chiude il 2005 nella posizione di numero 7 al mondo.
Andre Agassi annuncia il suo ritiro nel 2006, uscendo di scena tra gli applausi del pubblico il 3 settembre in seguito alla sconfitta per mano del tedesco Benjamin Becker.
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