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È una regola non scritta, eppure è molto diffusa: se non segui uno sport, sarà sempre difficilissimo impararne le regole. Oggi sfatiamo questo tabù e vediamo le regole del tennis in parole semplici.
Lo scopo del gioco è quello di far rimbalzare la pallina due volte nella metà campo occupata dall’avversario o fare in modo di rendere impossibile la sua risposta nella propria metà campo.
Così facendo si ottiene un punto, la somma dei punti raccolti alla fine del set (adesso vedremo che cos’è) decreterà il vincitore.
Un campo da tennis regolamentare misura 23,78 metri in lunghezza e 10,97 metri in larghezza. In questi dieci metri sono compresi i cosiddetti corridoi laterali, da 1,37 metri l’uno. Queste due porzioni di campo rientrano nel campo da gioco solamente durante le partite di doppio, ovvero giocate 2 contro 2. Il terreno di gioco cambia a seconda della competizione. Ad esempio, il Roland Garros si gioca su un campo in terra rossa battuta, mentre il Wimbledon di Londra ha luogo su un capo d’erba. Altre manifestazioni si giocano sul cemento o al chiuso, in palestra.
Le due metà campo sono divise da una rete alta circa un metro e sorretta da due sostegni. Il sostegno della rete non ha la funzione di paletto, può capitare infatti che un paletto modifichi la traiettoria di una pallina che lo colpisce. In questo caso, si continuerà a giocare. Questa regola è stata una delle più discusse all’US Open del 2012, in cui Leonardo Mayer sfruttò la complicità del paletto che convertì il rovescio del tennista, destinato a finire fuori di molto, in un punto clamoroso.
A proposito di punti, il punteggio non viene calcolato tradizionalmente. Ogni incontro di tennis è diviso in set e poi in game che, a loro volta, sono suddivisi in punti. Il conteggio dei punti segue una successione numerica particolare: 15, 30, 40 e Vittoria. Perché? Sembra che a questa domanda non ci sia una risposta, tuttavia sono in voga due spiegazioni, una più plausibile e una (decisamente) meno. La prima riporta un’analogia tra il punteggio e il quadrante di un orologio. Secondo la leggenda, l’ultimo quarto sarebbe stato ridotto a 40 in caso si andasse ai vantaggi (se un incontro si trova sul punteggio di 40 a 40, vince il primo tennista che segna due punti – o vantaggi – di fila). La seconda ipotesi racconta di una filastrocca francese le cui parole, per assonanza, ricordavano i numeri scelti.
Per vincere un set bisogna vincere almeno 6 game (con uno scarto minimo di due game sull’avversario), La vittoria dell’incontro viene assegnata al meglio dei 3 (o 5) set.
Il servizio è il colpo che dà il via allo scambio. Il battitore, posizionato sul lato destro della sua metà campo, dovrà fare rimbalzare la pallina nel quadrante sinistro della metà campo avversaria. Un battitore può anche fare punto su servizio, se infatti l’avversario non riesce a rispondere si ha un ace. Il battitore ha due possibilità per effettuare un servizio valido. Può capitare, infatti, che il battitore colpisca la rete o tiri la pallina al di fuori del rettangolo di gioco, in questo caso potrà ritentare. Qualora il battitore dovesse sprecare entrambi i tentativi, si verificherà un doppio fallo e il punto verrà assegnato all’avversario.
Un altro caso possibile è che la pallina vada nell’altra metà capo dopo aver toccato la rete. In questo caso si verifica il cosiddetto let. La battuta non verrà conteggiata e il battitore potrà riprovare il servizio.
Dopo aver analizzato in parole semplici tutte le principali regole del tennis, apriamo una sezione dedicata a tutti quegli episodi meno frequenti e, per certi versi, molto curiosi.
Una normativa che spesso viene discussa riguarda la possibilità di aggirare la rete. Un giocatore, infatti, può sfruttare l’assenza della rete nei corridoi laterali del campo per mandare la pallina dall’altra parte. Nonostante le frequenti lamentele, in questo caso, l’azione è considerata regolare. Il campionissimo Roger Federer, ad esempio, è un grande fruitore di questo colpo.
Un’altra curiosa regola è quella che implica i raccattapalle. Infatti, uno degli errori più frequenti che commette il raccattapalle, è quello di mettere il piede sul rettangolo di gioco prima che lo scambio si sia concluso. Questo caso va ad aggiungersi alla lista di avvenimenti che comportano l’interruzione del gioco e la ripetizione del punto. Le altre interruzioni possono essere causate dalla pallina che cade dalla tasca del pantaloncino o dal cappellino che vola via.
Siamo giunti alla regola più bizzarra e sicuramente meno applicata considerata la rarità dell’evento. Stiamo parlando della famigerata volée sul volatile, ovvero quando un tennista colpisce involontariamente un uccello in volo. È il caso di Arnaud Clement che, durante un Australian Open, ha colpito e ucciso sul colpo un uccello che volava troppo vicino al campo. In questo caso, il giudice interromperà lo scambio e disporrà la ripetizione del servizio.
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