Jannik Sinner ha raggiunto a 19 anni la finale di un Masters 1000 grazie alla bella vittoria contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut, ma non sente assolutamente di essere arrivato: “Non si diventa così rapidamente un cuoco. Quando sei lì a pelare le patate, non vuol dire che proprio non sai cucinare.
Vuol dire che la strada è lunga, che devi imparare tante ricette, devi capire come impiattare. Ma quello arriverà dopo”.
Ormai a un passo dalla top 20, l’altoatesino ha continuato così il suo paragone: “Io credo di essere cresciuto nelle ultime tre settimane, ma questo non vuol dire che io abbia finito di pelare patate e carote.
Mi piacerebbe essere già lì a impiattare, ma adesso è impossibile”.
“Ogni anno che passa sono un giocatore diverso – ha detto in conferenza stampa -. E fra un anno sarò ancora un altro giocatore, spero, perché non vorrei fermarmi qui come livello. Ma sono sicuro che non mi fermerò, perché alle mie spalle ho Riccardo, Dalibor, tanti esperti. Però non mi metto fretta, la strada è lunghissima. Non vuol dire nulla il fatto di fare una finale qui”.