Nicola Pietrangeli, nel corso di un’intervista concessa al ‘Messaggero’, si è soffermato su Lorenzo Sonego, epico a Roma.
“Mi ricorda Fausto Gardini. Quelle gambe lunghe, quel suo correre come un pazzo… Ricordo un punto di match fra Fausto e Lew Hoad, l’australiano.
Hoad gli fece una palla corta che più corta non si poteva. Io mi dissi: punto fatto. Invece Fausto non so come ci arrivò. Era impossibile che ce la facesse. Sonego fa lo stesso. Solo che per lui adesso diventa dura”.
“E’ finito l’effetto outsider – ha chiarito l’ex campione -. Al Roland Garros scoprirà cosa vuol dire che l’avversario quando scende in campo non dice: ma come gioca quello? Invece ora sa chi sei. E ne trae le conseguenze”.
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