Matteo Berrettini, nonostante la giovane età, è già entrato nella storia del tennis italiano: con le semifinali degli US Open nel 2019 è diventato il quarto italiano a spingersi così in lontano in un torneo del Gran Slam dell’era Open. Scopriamo chi è quello che è considerato uno dei migliori talenti del tennis nostrano, insieme a Jannik Sinner.
Matteo Berrettini è nato il 12 Aprile 1996 a Roma. Ispiratosi al fratello Jacopo, cominciò fin da bambino a giocare a tennis. Dopo aver avuto come allenatore Raoul Pietrangeli dal 2003 al 2010, il suo allenatore è ancora oggi Vincenzo Santopadre. Tra le sue passioni ci sono il basket, i viaggi, il cinema e il tifo per la Fiorentina. Il suo patrimonio è stimato attorno ai 3-4 milioni di euro. È fidanzato dal 2019 con la tennista croata Ajla Tomljanovic.
Dopo aver esordito nel 2013 al Futures Italy F21, nel 2015 entrò nella classifica ATP e nel 2017 partecipò per la prima volta ad un torneo del circuito ATP, gli Internazionali d’Italia. La sua crescita continuò anno dopo anno: nel 2018 entrò per la prima volta in un torneo del Grande Slam, disputando il primo turno degli Australian Open. Fu invece al Roland Garros che ottenne il primo successo in uno dei quattro tornei più importanti a livello mondiale. Il primo titolo ATP lo ottenne a Gstaad, senza mai perdere un set o cedere un servizio.
Ad inizio 2019 si affacciò ali vari tornei al numero 54 della classifica ATP. L’anno iniziò nel migliore dei modi, con Matteo che giocò la prima partita con la nazionale italiana, dato che nelle precedenti convocazioni non era mai stato convocato. Il 28 Aprile a Budapest conquistò il secondo titolo ATP della sua carriera, battendo in finale Filip Krajinović. Il buon momento proseguì la settimana successiva, dove a Monaco raggiunse nuovamente la finale di un torneo ATP: stavolta però dovette cedere al cospetto del cileno Christian Garín.
Due mesi dopo, a Stoccarda, riuscì ad arrivare nuovamente in finale e diventando il più giovane italiano a vincere tre tornei ATP. Nell’occasione divenne anche il quinto tennista al mondo ad aver vinto due tornei senza subire break dal 1999. Tale successo gli permise di arrivare alla posizione 22 in classifica.
Dopo aver disputato un ottimo Wimbledon, diventando il quinto italiano di sempre a raggiungere gli ottavi, entrò nella storia del tennis nostrano raggiungendo la semifinale degli US Open, 42 anni dopo l’unico precedente firmato da Corrado Barazzuti.
Ad ottobre a Vienna raggiunse la nona semifinale in stagione: la continuità di risultati gli permise di entrare nella top10 della classifica ATP. Fu il quarto azzurro a vedersi riconoscere tale onorificenza. L’ottavo posto raggiunto gli valse l’invito alle ATP Finals, 41 anni dopo dall’ultima partecipazione di un italiano. Berettini fu il primo a vincere un incontro nella manifestazione. Al termine del 2019 venne votato come il giocatore più migliorato dell’intera stagione.
Nel 2020, un infortunio e la pandemia, non gli permettono di bissare i successi dell’anno precedente, nonostante Matteo abbiamo potuto godere di ottime teste di serie nel corso dei tornei disputati.
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