Perché i tennisti non hanno tatuaggi? Smontiamo un falso mito

Storicamente il tennis, nonostante la sua espansione globale, è sempre o quasi stato considerato un ambiente di un certo livello, con atleti eleganti e puliti a calcare gli scenari più importanti, una grande differenza rispetto ad altri sport dal carattere più “popolare” come può essere considerato il calcio, che negli anni ha visto una serie infinita di bad boys al centro delle scene.

Un fattore che può essere considerato come esempio di questo discorso sono i tatuaggi: giudicati spesso e volentieri come simboli poco eleganti, da ragazzacci in pratica, per anni non sono comparsi se non sporadicamente sui campi da gioco internazionali del tennis, ma nell’ultimo ventennio questo trend sembra decisamente destinato a finire.

Tennisti senza tatuaggi? Non è proprio così, ecco i campioni tatuati

Sono molti ormai i tennisti di livello internazionale che non si vergognano affatto di mostrare i propri tatuaggi. Ovviamente questo fenomeno è più presente per quanto riguarda i tennisti maschi rispetto alle colleghe del gentil sesso, per quanto anche loro hanno negli anni recuperato molte posizioni su questo argomento.

Se i giocatori più forti degli ultimi anni sono tutti dei “perfetti tennisti”: Nadal, Federer, Djokovic, dallo stile pulito e senza inchiostro sulla pelle, altri giocatori comunque ai livelli più alti in questo sport hanno uno stile più simile a quello del classico giocatore di calcio: orecchini, tatuaggi, collane ed un caratteraccio in campo.

Un giocatore che può essere da esempio come tennista atipico per quanto riguarda lo stile è certamente Janko Tipsarevic, come è noto infatti il tennista serbo ha coltivato la sua passione per i tatuaggi fin dall’adolescenza con il primo tatuaggio fatto a 17 anni: sul braccio sinistro ha una citazione dell’autore russo Dostoevskji, mentre sulla spalla sinistra ha disegnato il proprio simbolo zodiacale, il Cancro. Oltre a questi Tipsarevic ha anche tatuata la parola “genio” in serbo.

Un altro tennista eccellente, che negli ultimi anni è stato spesso e volentieri tra i “bad boys” del tennis mondiale è certamente Nick Kyrgios: il giocatore australiano ha da sempre sfoggiato un look più da calciatore che da tennista: tatuaggi vistosi in diverse parti del corpo, un taglio di capelli degno dell’attaccante più estroso insieme agli immancabili orecchini. Oltre allo stile, anche il caratteraccio dell’australiano ha spesso portato addetti ai lavori e tifosi ad etichettarlo come uno dei “bad boys” del tennis.

Per quanto riguarda le tenniste vi sono anche in questo caso esempi eccellenti. Qui una delle giocatrici più forti di sempre infrange i tabù tatuandosi un sobrio cuore sul collo: è Serena Williams. Più romantica invece la Clijsters, che si è fatta tatuare un B, iniziale del nome del marito Bryan.

Insomma, a tutti i livelli è ormai chiaro che pensare che i tatuaggi non esistano nel mondo del tennis è ormai un’idea vecchia smentita dai fatti. Soprattutto pensando alla prospettiva futura, sempre più spesso sarà normale vedere i giovani con look sempre più stravaganti, senza che questo porti a polemiche o sensazionalismi di sorta.

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