Chiunque abbia visto una partita di tennis avrà notato come i giocatori, prima di ogni battuta in ogni fase della partita, scelgono accuratamente la pallina da usare per il punto. Questo strano modo di fare è caratteristico proprio del tennis, per quanto capiti anche negli altri sport di cambiare la palla da usare, la pratica è di gran lunga inferiore rispetto al tennis, nel quale scegliere la pallina è praticamente una prassi non scritta.
Interessante notare come scegliere la pallina da usare per il servizio sia una pratica quasi esclusivamente maschile, diverse le motivazioni dietro questa differenza.
La risposta più ovvia, ed in qualche modo anche abbastanza scontata, è che i tennisti prima di ogni servizio scelgono così accuratamente la palla per utilizzare quelle meno usurate, in modo che possa più facilmente viaggiare velocemente rispetto ad una pallina che ha già visto diversi scambi e si è dunque deformata almeno un po’. Questo fattore ad oggi è ancora più importante considerando soprattutto il livello di forza e precisione che si è raggiunto negli ultimi anni per i primi colpi del game (servizio e risposta).
La scienza però, ridimensiona drasticamente l’importanza di questa abitudine: le palline che sembrano le migliori in realtà non sempre lo sono per davvero, il che rende l’attenta scelta dello sportivo prima di battere, più un’abitudine o un rituale scaramantico che una vera e propria mossa consapevole.
Ognuno ha la sua visione della questione: il professor J. Magnus della Tilburg University olandese, dice che secondo lui la scelta fatidica per il tennista, va fatta anche con la seconda di servizio, questa volta però per il motivo opposto al primo servizio: la palla più sgonfia ed usata in teoria dovrebbe aiutare nel fare un’esecuzione più sicura ed accurata, magari non così potente come la traiettoria che traccia una palla nuova, ma con maggiore effetto.
Una piccola, grande verità però è che la scelta della pallina per molti tennisti è più che altro una superstizione. Alcuni giocatori per esempio preferiscono usare la stessa pallina che gli ha appena dato il punto quando sono in battuta, uno dei più famosi per questo è lo specialista delle battute Goran Ivanisevic. Altro motivo oltre la superstizione riguarda il fisico: quell’attimo per recuperare fiato e lucidità tra un punto e l’altro, scaricando poi tutta l’adrenalina nella battuta, tentando magari nel mentre di spezzare il ritmo del giocatore avversario.
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