Chi è Karen Khachanov: carriera e vita privata del tennista russo

Dopo un lungo periodo di risultati non positivi, quasi relegato a vittima sacrificale al cospetto dei big, Karen Khachanov ha l’occasione di tornare nella top 10 del tennis mondiale nel caso riuscisse a continuare il suo percorso a gli Open di Barcellona. Sul suo percorso giovedì 20 aprile l’inglese Evans, in caso di passaggio ai quarti Khachanov dovrà vedersela con uno tra Ruud e Cerundolo.

L’attuale numero 11 è visto come favorito contro il 26 del ranking atp, che ha sbattuto fuori lo scorso turno l’italiano Matteo Arnaldi.

Chi è Karen Khachanov: la carriera del russo da giovane promessa ad underdog

Nato a Mosca da genitori armeni il 21 maggio del 1996, Karen Khachanov è stato per qualche tempo il fiore all’occhiello del tennis russo, salvo poi perdere notevolmente di appeal negli ultimi anni. Sono 4 i titoli ATP già vinti dal tennista russo in carriera, tra cui anche un Masters ATP ottenuto a Parigi-Bercy contro Novak Djokovic, così facendo l’8 luglio 2019 Karen Khachanov divenne numero 8 del ranking mondiale, miglior piazzamento della sua carriera fino ad ora.

Gli altri tre tornei vinti sono: Open di Chengdu nel 2016 (anno di esordio tra i professionisti), l’Open 13 Provence a febbraio del 2018, e la Kremlin Cup vinta in casa a Mosca. Il 2018 è stato decisamente l’anno migliore della carriera del tennista, che in meno di 12 mesi ha cinto 3 titoli importanti, con il culmine ai Masters di Parigi. A distanza di 5 anni ora il russo ha l’occasione di riscattarsi dopo un lungo periodo fuori dai riflettori.

La vita privata di Karen Khachanov

Khachanov ha trovato anche l’amore sul campo da tennis, nel 2016 a soli vent’anni il tennista russo ha deciso di sposare la compagnia di sempre Veronika Shkliaeva. La coppia nel 2019 ha avuto la gioia del primo figlio, un maschio di nome David venuto alla luce il 14 settembre.

Il periodo difficile e l’avvicinamento alle radici armene

Dopo il picco del 2018 la carriera di Khachanov non ha preso la piega che ci si sarebbe aspettati: invece che fare il salto di qualità definitivo il gigante russo ha lentamente perso smalto, ritrovando prestazioni di livello solo nell’ultimo anno: due semifinali di fila a Melbourne e Miami.

Lo stesso Khachanov ha ammesso di aver passato un periodo non facile a livello mentale, lo ha aiutato andare insieme alla moglie e il figlio nella sua terra natia, l’Armenia: “Un’esperienza bellissima. Ma in generale non ho mai smesso di credere in me stesso e mi sono reinventato. La chiave è stata la costanza, alla quale si è aggiunta l’iniezione di fiducia rappresentata dal risultato raggiunto agli UsOpen”.

In Australia il gigante russo non ha fatto parlare di sé unicamente per i risultati sul campo da tennis, ma anche per le frasi di appoggio rivolte alla comunità armena del Nagorno-Karabakh, enclave che viene contesa da Baku e Yerevan.

Queste le parole del tennista russo: “Volevo solo manifestare il mio supporto e la mia vicinanza al mio popolo. E dire agli armeni di essere forti”.

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