Luciano Darderi esce dal Masters 1000 di Miami dopo una sconfitta deludente

L'azzurro non riesce a sfruttare le occasioni e cede al lucky loser australiano.

Un inizio promettente ma deludente conclusione

Luciano Darderi ha vissuto un’esperienza amara al Masters 1000 di Miami, dove è stato eliminato al secondo turno dall’australiano Adam Walton, un lucky loser, con un punteggio di 6-4, 6-4. Nonostante un avvio di partita che lasciava sperare in un buon risultato, l’azzurro ha faticato a capitalizzare le occasioni che gli si sono presentate, pagando a caro prezzo alcuni momenti chiave.

Occasioni mancate e un break decisivo

Nel primo set, Darderi ha avuto l’opportunità di prendere il comando, ma ha fallito due palle break nel sesto gioco. Questo passaggio a vuoto si è rivelato fatale: nel game successivo, dopo essere stato in vantaggio 40-15, ha subito la rimonta di Walton, che ha strappato il break decisivo.

La frazione si è chiusa con un 6-4 per l’australiano, lasciando Darderi con un senso di frustrazione.

Pressione costante e mancanza di continuità

Il secondo set è iniziato nel peggiore dei modi per Darderi, che ha ceduto immediatamente il servizio. Walton, attualmente al numero 89 del ranking mondiale, ha mostrato una solidità impressionante nei propri turni di battuta, costringendo Darderi a rimanere costantemente sotto pressione. L’italiano ha tentato di reagire, procurandosi una palla del controbreak sul 4-5, ma Walton ha risposto con un ace decisivo, chiudendo la partita con lo stesso punteggio del primo set.

Un’occasione sprecata e le prospettive future

Per Darderi, questa sconfitta rappresenta un’occasione mancata, soprattutto considerando che avrebbe dovuto affrontare Hubert Hurkacz, un avversario più temibile, ma che si era ritirato dal torneo. La prestazione dell’azzurro ha sollevato interrogativi sulla sua attuale forma e sulla sua capacità di competere a livelli elevati. Molti tifosi e esperti si chiedono se Darderi possa trovare la giusta motivazione e il supporto necessario per migliorare il suo gioco, soprattutto in vista delle prossime competizioni sulla terra battuta.

“Ci troviamo nella battaglia che ci spetta.”

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